1 Le
micotossine e funghi produttori
Le micotossine sono metaboliti secondari, tossici per
gli animali superiori, prodotti da funghi.
Solitamente il termine micotossina viene riservato a
quei prodotti chimici tossici e termostabili, prodotti da talune specie di
funghi che colonizzano i raccolti vegetali in campo e i prodotti alimentari in
magazzino, in post-raccolta.
I principali prodotti agro-alimentari interessati da
questa contaminazione sono i cereali in genere, la frutta secca, il caffè, il
cacao, le spezie, i semi oleaginosi, i piselli, i fagioli secchi, i succhi di
frutta (specialmente di mela).
Ad oggi sono state riconosciute circa 300 micotossine,
con funghi produttori che appartergono principalmente a 3 specie: Aspergillus,
Penicillium e Fusarium.
Tab. 1.1
Principali micotossine, muffe e prodotti oggetto di contaminazione
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Micotossina
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Muffa
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Prodotti
contaminati
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Aflatossina B1 B2 G1 G2
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Aspergillus flavus, A.
Parasiticus, A. Nomius
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Arachidi, legumi, mais,
altri cereali, noci e mandorle, semi oleosi, frutta secca, latte di bufala
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Aflatossina M1 e M2
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Metabolismo B1 B2
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latte di vacca
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Zearalenoni: zearalenone,
zearalenolo
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Fusarium graminearum, F.
culmorum
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Mais e altri cereali
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Ocratossina A e B
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Aspergillus Ochraceus,
Penicillium verrucosum e altre specie di Penicillium e Aspergillus
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Orzo, mais, frumento e
latri cereali, pane, paste e altri prodotti da forno,
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Tricoteceni:
- Tossina T-2
- Deossinivalenolo
- Fusarenone
- Nivalenolo
- Tricotecine
- Fumonisine
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- F. sporotrichioides
- F. graminearum e culmorum
- F. graminearum e culmorum
- Trichothecium roseum
- Stachibotris atra
- Fusarium spp.
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- Mais e altri cereali
- Frumento e altri cereali
- Frumento e altri cereali
- Frutta e derivati
- Frutta e derivati
- Mais e altri cereali
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Patulina
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Penicillium expansum e
altri Penicillium e Aspergillus
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Futta e derivati
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Nella produzione di tossine molti sono i fattori che
concorrono, siano essi estrinseci o intrinseci.
I fattori intrinseci sono:
1) il potenziale tossingeno del dato ceppo che può
variare nell'ampio intervallo da 1 a 104;
2) il livello di contaminazione iniziale.
Diversamente i fattori estrinseci sono correlati alle
condizioni ecologiche:
1) fattori chimici, chimico-fisici e fisici, quindi
umidità e acqua libera, T, tempo, substrato favorevole, rapporto CO2/O2.
2) fattori biologici: parassiti, competizione tra
ceppi fungini, flora di competizione, stress della pianta, resistenza del
substrato genetica e fisica.
Tab. 1.2 Alcuni valori di acqua libera in cui
preferibilmente si verifica la crescita fungina
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Muffa
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Aw crescita fungo
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Aw produzione tossina
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Aspergillus Flavus
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0,78
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0,84
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Aspergillus parasiticus
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0,80 - 0,82
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0,83 - 0,87
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Aspergillus Ochraceus
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0,77 - 0,83
|
0,83 - 0,87
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Tab. 1.3 Intervallo di
temperatura di sviluppo delle tossine
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Muffa (tossina)
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Temperatura (°C)
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Aspergillus (aflatossine, ocratossina)
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da 24 a 37 °C
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Penicillium (ocratossina)
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da 20 a 32 °C
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Fusarium (Zearalenone, Deossinivalenolo)
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da 15 a 27 °C
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2 Azioni preventive da
attuare in sede di autocontrollo
Una
caratteristica rilevante delle micotossine è la loro stabilità durante le
fasi di stoccaggio e termoresistenza ai trattamenti termici impiegati
dall'industria alimentare.
Risulta quindi di
fondamentale importanza l'attività di prevenzione, ovvero tutte quelle azioni
che vengono intraprese per evitare o limitare lo sviluppo fungino e la
successiva produzione di tossine.
Alcune azioni che
possono essere intraprese a scopo preventivo sono:
1) GAP, buone
pratiche agricole e corretto impiego di anticrittogamici, all'uopo di limitare
la crescita dei funghi in campo;
2) quando
possibile cernita preliminare dei frutti, eliminando quelli muffiti o che
presentano ferite , quindi più predisposti al fenomeno del nesting (particolarmente
importante nel caso di produzione di succhi di frutta, dato che i frutti
muffiti contengono maggior quantitativi di patulina);
3) lavaggio dei
frutti ad alta pressione prima della macinazione, eliminando così le zone
muffite e riduzione dei livelli di spore di Penicillium expansum e patulina.
4) controllo
dell'umidità di stoccaggio del prodotto. Per il frumento viene considerato
sicuro un valore di umidità attorno al 14,5% sul peso;
5) riduzione dei
tempi di magazzinaggio delle materie prime, qualora risultasse difficoltoso
il controllo dell'umidità della fornitura (parametro rilevante per le piccole
realtà che producono prodotti da forno, spesso dotate di silos per lo
stoccaggio di ridotte dimensioni);
6) definizione di
capitolati di fornitura e procedure di accettazione e respingimento del
prodotto.
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