Salve cari lettori,
in questo articolo\post ci allontaneremo
leggermente da quel fantastico mondo che è la sicurezza alimentare per dare a
questo blog anche un aspetto goliardico, simpatico e, quindi, farvi fare una
risata o magari trovare la frase giusta da dire durante una cena con gli
amici.
In questo post verranno condivisi dei modi di dire e dei proverbi
sul cibo. Da campano, metà napoletano e metà cilentano, potrei scriverne decine
in dialetto. Ma, spero questo post diventi il post di tutti e che voi, nei
commenti, lo renderete quanto più dinamico possibile, così come un piano di autocontrollo: in
continuo aggiornamento.
Partirò dai proverbi più conosciuti in modo da salvare capre e cavoli, e senza restare a bocca asciutta, cercando di non gettare troppa carne al fuoco, non piangere sul latte versato
e non ingoiare il rospo… :)
- Col tempo e con la paglia, maturano le nespole.
- Non gettare troppa carne al fuoco.
- La farina del diavolo va tutta in crusca.
- Il pane altrui sa di sale.
- O bere o affogare.
- Fare il pesce in barile.
- Ogni botte dà il vino che ha.
- Chi la vuol cotta, chi la vuol cruda.
- Restare a bocca asciutta.
- Minestra riscaldata.
- L’appetito vien mangiando.
- Ingoiare il rospo.
- Spuntare come funghi.
- Piangere sul latte versato.
- Meglio del vino caldo che l'acqua fresca.
- Una ciliegia tira l’altra.
- Tempo di carestia, pane di veccia.
- L’occhio della triglia.
- La fame fa uscire il lupo dal bosco.
- La fame è il miglior condimento.
- Il riso nasce nell’acqua e muore nel vino.
- Salvare capra e cavoli.
- Chi mangia solo si strozza.
- La donna è come la castagna, bella di fuori e dentro la magagna.
- Pestare l’acqua nel mortaio.
- Chi vuole far l’altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere
- Usare il bastone e la carota.
- Nella botte piccola c'è il vino buono.
- A capa è ‘na sfoglia ‘e cepolla (la testa è come una cipolla).
- Ad ogni pentola il suo coperchio.
- Acqua cotta e panatella, cava il monaco dalla cella.
- A gusto guasto è cattivo ogni pasto.
- A meglia mericina: vino e campagna e purpette e cucina.
- A ‘o munno quattro cose te fanno cunzulà: ‘a femmena, l’argiamma, lo suonno e lu magnà.
- L’ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza!
- Rizzi, pateddi e granci, spenni assai e nenti manci (ricci, patelle e granchi molto spendi e niente mangi).
- Poca uva, molto vino; poco grano, niente pane.
- Pollo, pizza e pani si mangiano con le mani.
- Chi semmena grano, nun coglie ardiche (chi semina grano non coglie ortiche).
- Con patate e cipolle dentro l'orto, mai di fame nessuno è morto.
- Chi vuol viver sano e lesto, mangi poco e ceni presto.
- Chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena.
- Chi spizzica non digiuna.
- Chi tropp magna s'affoc (chi mangia troppo soffoca)
- Si comm a l'uogl: stai semp a 'coppa (Sei come l'olio:stai sempre in superficie . Riferendosi ad una persona che ha sempre ragione)
- Tene e mman pe fa e zeppole (avere le mani d'oro)
- Stai co core int o zuccher (hai il cuore nello zucchero. Per indicare una persona innamorata)
- Dicett o pappec a noc: "ramm tiemp ca ti spertos!" (disse il tarlo alla noce: "dammi il tempo che ti buco")
- 'E voglia a mettere o rum, chi nasce strunz non pò addeventà babbà (“Puoi mettere tutto il rum vuoi, un escremento non sarà mai un babà.” Questo proverbio ci fa capire che è impossibile cambiare le persone non affidabili, difficilmente muteranno il proprio carattere)
- Chi si vanta ra sul vale quant a nu fasul (La persona presuntuosa rischia di perdere la stima altrui,)
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